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Serve un ambientalismo pragmatico

Conclusa l’Assemblea nazionale dei Consorzi di Bonifica. L’Italia dell’acqua divisa in due, al Nord le alluvioni, al Sud il deserto. Recentemente si è tenuta a Roma l’assemblea nazionale dell’ANBI, l’Associazione Nazionale dei Consorzi di bonifica. Tanti gli ospiti di primo piano che hanno partecipato ai lavori, fra cui i ministri Tajani, Salvini e Pichetto Fratin, il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per la ricostruzione dell’Emilia-Romagna, Marche e Toscana dopo le alluvioni e il generale Nazario Palmieri, comandante dei carabinieri forestali, nonché Andrea Rinaldo, professore dell’Università di Padova e primo vincitore italiano dello Stockholm Water Prize, il “Nobel” dell’acqua.
Per i Consorzi di bonifica della regione Trentino Alto Adige hanno partecipato all’assemblea i delegati Paul Nicolodi, presidente del Consorzio di bonifica Monte Salorno con sede a Egna per la provincia di Bolzano e Luigi Stefani, presidente del consorzio trentino di bonifica. Il ministro Tajani nel suo intervento ha sottolineato che serve un ambientalismo pragmatico che tuteli l’ecosistema senza distruggere l’opera e la presenza dell’uomo. Il tema acqua è fondamentale per uno dei due settori portanti della nostra economia, che è l’agricoltura. Il generale Figliuolo ha affermato che nel campo della tutela del territorio vanno fatte scelte equilibrate, l’obiettivo è prevenire future calamità e adattarsi alla crisi climatica, preservando coltivazioni e insediamenti abitativi attraverso il lavoro dei consorzi di bonifica.
Secondo il professor Andrea Rinaldo le piene e la siccità sono due facce della stessa medaglia, e la mitigazione non è possibile nel giro di una sola generazione, ma è necessario mettere in pratica fin da subito delle politiche di adattamento. Per questo, sottolinea il presidente Nicolodi, la continua manutenzione della rete dei canali di bonifica è più che attuale e centrale in un territorio di fondovalle con poca pendenza. Le precipitazioni quest’anno sono state finora ben superiori alla media e hanno messo sotto pressione l’intero reticolo. La vegetazione in alveo cresce con vigore, per cui i lavori di sfalcio vanno a rilento anche per il terreno tante volte saturo e cedevole. Le idrovore ormai sono in funzione da aprile anche perché il livello dell’Adige è stabilmente sopra la media, ma anche perché dai versanti montuosi continuano a riversarsi a valle grandi quantità di acqua, rimarca Nicolodi. Quest’anno questo farà sicuramente lievitare notevolmente i costi di gestione. A margine dell’evento i presidenti Nicolodi e Stefani hanno potuto incontrare il ministro degli esteri Tajani.

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(nella foto da sx: Tajani, Stefani, Nicolodi)
Luglio 2024